Spinazzola e i disordini temporo mandibolari

Spinazzola e i disordini temporo mandibolari

Spinazzola e i disordini temporo mandibolari

Il difensore della Roma Edoardo Spinazzola e il suo dentista, il dottor Daniele Puzzilli, sono i protagonisti di una storia che ultimamente circola molto nel web e che riguarda il modo in cui il dottore abbia risolto i problemi muscolari del giocatore tramite l’applicazione di un bite dentale.

La reazione di sorpresa è stata tanta tra chi ignora i legami che sussistono tra i denti e la salute generale del corpo, e questo ci fa capire ancora una volta quanto una cultura sui disturbi del TMJ sia assente.

Spinazzola e i disordini temporo mandibolari

Il legame che sussiste tra salute dei denti e della mandibola e benessere dell’organismo nella sua interezza non è una novità, per quanto sia poco conosciuto.

Si tratta di una carenza culturale generale per cui si tende a ignorare questo profondo nesso, carenza culturale peraltro molto meno presente nei Paesi anglosassoni, in cui le persone tendono a esserne più consapevoli.

La dinamica del morso influisce quindi su tutta una serie di fattori, che possono portare a mal di schiena, mal di testa, problemi alla cervicale, acufeni, vertigini, nevralgie, disestesia occlusale, otocongestione. Questi appena elencati sono i sintomi di quelli che sono definiti i Disordini Cranio Cervico Mandibolari (Disordini temporo mandibolari TMD), un complesso di condizioni dolorose e/o disfunzionali di natura infiammatoria o degenerativa che coinvolgono le articolazioni temporo mandibolati (ATM o TMJ), la muscolatura masticatoria e le strutture a esse connesse.

Come afferma lo stesso dottor Puzzilli, «siamo abituati a immaginare il corpo come un insieme di elementi slegati tra loro. Da lì nasce la nostra abitudine a curare un sintomo specifico quando sorge un problema. Invece il nostro organismo è un quadro complesso, con sistemi neurologicamente collegati. La bocca è attaccata alla mandibola, il legame si estende fino al tendine achilleo».

Cos’è il bite, il dispositivo che il dottore ha applicato a Spinazzola

Il bite è un tipo di mascherina da applicare sui denti che ha lo scopo di risolvere problemi legati alla chiusura di mandibola e mascella. Prodotto in resina acrilica, può essere prescritto e preparato dal dentista su misura sulla base della conformazione specifica del paziente.

Proprio per questo motivo, il bite su misura può raggiungere costi elevati. Se sono presenti in commercio anche dei bite preformati e automodellanti, questi sono sconsigliati per terapie di lunga durata in quanto possono provocare problemi occlusali, muscolari e di postura, oltre a originare un vero e proprio spostamento dei denti.

Il bite non è l’unica soluzione

Il lavoro svolto con lo specialista in gnatologia con cui il TMD Relief è stato sviluppato ha evidenziato proprio come esistano delle alternative al bite, che quindi non si configura come l’unica soluzione per chi voglia ritrovare il benessere generale del corpo partendo dalla rieducazione del morso.

Esistono programmi specifici di terapie di fisioterapia e di osteopatia, che possono aiutare a risolvere il disturbo TMJ, e alcune di queste terapie si avvalgono di dispositivi ad hoc per un valido supporto terapico. Il TMD Relief rientra tra le soluzioni alternative al bite per la risoluzione dei Disordini temporo mandibolari.

Il TMD Relief è stato pensato proprio a partire dalla richiesta esplicita dello specialista gnatologo, che ha voluto sviluppare un dispositivo che, a fronte di un costo contenuto, avrebbe permesso ai suoi pazienti di svolgere esercizi quotidiani per la rieducazione della dinamica del morso tramite uno stretching mandibolare assistito. Si era reso conto infatti della mancanza sul mercato di un dispositivo che potesse adattarsi alle esigenze dei propri pazienti e che potesse aiutarli non solo nel processo di rieducazione del morso, ma anche in riferimento allo stato doloroso che deriva dal disturbo.

Oggi il TMD Relief è un dispositivo medico preformato ma modulabile, che permette di eseguire, anche in ambiente domestico e quotidianamente, esercizi muscolari finalizzati alla riduzione della tensione muscolare. Come qualunque tipo di allenamento muscolare, anche quello della mandibola ha bisogno di costanza e impegno (seppur limitati). Con dieci minuti al giorno di esercizio, infatti, il TMD Relief è in grado di ridurre in modo significativo il dolore legato ai disordini temporo mandibolari e di dare un valido supporto per la loro cura.

Come funziona il TMD Relief

Il funzionamento è semplice: il paziente morde le estremità in silicone del dispositivo, senza esercitare pressione eccessiva, per poi lasciare che sia lo stesso dispositivo a determinare la riapertura della bocca. Chiusura attiva, apertura passiva. Tramite questo semplice esercizio di stretching mandibolare, il TMD Relief è in grado di rilassare la muscolatura della mandibola, definendo una rieducazione del morso. Già dopo poche settimane questo esercizio di stretching mandibolare guidato è in grado di ridurre il dolore e dare un valido supporto per la cura del disturbo TMJ.

La particolarità del TMD Relief, che lo rende differente da altri dispositivi che si pongono le stesse finalità, è nella sua totale adattabilità alla morfologia e alle esigenze terapeutiche del paziente. Per quanto il dispositivo sia infatti preformato, questo risulta formato da varie parti che, tramite una regolazione semplice e veloce, si adatta alle esigenze di chi lo usa e permette di seguire i progressi, eliminando anche il pericolo di obsolescenza.

Il TMD Relief è stato fin dal suo sviluppo via via migliorato e perfezionato, fino ad arrivare alla forma attuale, frutto anche dei feedback ricevuti sia dai pazienti che l’hanno usato sia dai professionisti di vari settori (dentisti generici, gnatologi, fisioterapisti, osteopati).

Fonti

Calciomercato.it

Dagospia.com

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